Basta con il "pollo vegetariano": la Corte federale vieta i nomi di animali per i prodotti a base vegetale

12.05.2025
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Una sentenza rivoluzionaria della Corte Suprema Federale svizzera sta provocando un'agitazione nel crescente settore della carne vegetale: denominazioni come "pollo piantato", "come il pollo" o "maiale vegano" non sono più consentite per i sostituti della carne a base vegetale. Il 2 maggio, la Corte suprema svizzera ha accolto un ricorso del Dipartimento federale dell'interno (DFI), annullando così la decisione del Tribunale amministrativo di Zurigo.

Il rischio di inganno al centro

Il Tribunale federale ha basato la sua sentenza sulla protezione dall'inganno prevista dalla legislazione alimentare. "Il termine 'poulet' si riferisce al pollame, cioè a un animale", si legge nel comunicato stampa del tribunale. Secondo la legislazione europea e svizzera, il termine "poulet" è chiaramente definito come pollame e come carne. Di conseguenza, il termine non può essere utilizzato per prodotti che non contengono carne.

Storia della controversia legale

La controversia legale è iniziata nel 2021, quando il Laboratorio cantonale di Zurigo ha vietato a un'azienda di etichettare i suoi prodotti sostitutivi della carne a base di proteine di pisello con nomi di specie animali. Nel 2022 il Tribunale amministrativo di Zurigo aveva contestato questa restrizione, che ora è stata corretta dal Tribunale federale.

Necessaria un'etichettatura chiara

Nella sua sentenza, il Tribunale federale si è basato sulla Legge federale sulle derrate alimentari e gli oggetti d'uso, secondo la quale tutte le informazioni sui prodotti alimentari devono essere concrete. I prodotti di imitazione devono essere etichettati in modo tale che i consumatori possano riconoscere il tipo di alimento effettivo senza confonderlo con altri prodotti.

Conseguenze di vasta portata per l'industria

La sentenza avrà probabilmente un impatto significativo sulle pratiche di marketing e di etichettatura delle alternative a base vegetale. I produttori dovranno trovare modi creativi per pubblicizzare i loro prodotti senza riferimenti diretti alle specie animali. Gli esperti del settore si aspettano un'ondata di rietichettatura dei prodotti nei prossimi mesi.

Le motivazioni dettagliate della sentenza sono ancora in sospeso e saranno pubblicate sul sito web della Corte federale in una data successiva.

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